Did You Dio
by Mattia Barbieri
curated by Nero/Alessandro Neretti
MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche, Leone Conti
and Osteria della Sghisa
18 Feb. > 28 Apr. 2012
Costante ribellione
un testo di Nero / Alessandro Neretti
La silenziosa rivoluzione che arriva a Faenza, portata dal giovane Mattia Barbieri, pittore formatosi respirando l’aria del nord Italia tra Brescia e Milano, è un qualcosa di inaspettato. La mostra dal titolo Did you Dio è un collage di sensi e di lingue che nasce con l’intento di servirsi di un errore grammaticale. Associandosi al senso della frase biblica “in principio era Verbo”, Dio si compie in un gioco linguistico riproposto nell’atto pittorico, creando uno sfasamento, un cortocircuito che sostiene un’esistenza assurda ma coerente. Dominante essenziale dello studio di Mattia è riuscire a filtrare le immagini tramite la pratica quotidiana della pittura (che lui stesso concepisce come forma di possessione legata alla rappresentazione del soggetto dell’opera), una sorta di gestualità primaria che racchiude in se la trasformazione alchemica della materia e un’eccentrica elasticità mentale. Questo nucleo di opere, che varia dalla figura al puro paesaggio, evidenzia la presa di posizione dell’artista nei confronti del concetto di storicizzazione della pittura che appare tratto in inganno anche tramite le scelte tecniche ed i supporti, così le immagini stratificate su legno si fanno portavoce di queste dichiarazioni di ovattato tumulto. Nei loro modi composti e con i loro abiti impeccabili, i personaggi rivestono quell’incombenza, quel dovere che spetta solo all’Altissimo, come se non ci potesse essere soluzione migliore di quella personale. Figure e ambienti privati della loro apparenza rompono la consueta monotonia della vita stimolando una riflessione, una costante ribellione. I personaggi sono così i protagonisti, i narratori, la vera e propria opera.
Costant rebellion
a text by Nero/Alessandro Neretti
The silent revolution that is arriving in Faenza brought by Mattia Barbieri, a young painter who is grown up breathing the air of North Italy, between Brescia and Milan who reveals something unexpected. The exhibition entitled Did you Dio is a collage of senses and languages, that is born with the intention of using a grammar mistake. Referring to the meaning of the biblical phrase “In the beginning was the Word”, God (Dio in Italian) reveals himself through a linguistic pun which comes up again in painting. In so doing, He causes a mismatch, a short circuit which support an absurd, but consistent existence. The main feature in the study done by Mattia is the ability to filter images through the daily practice of painting – which he considers to be a form of possession linked to the representation of the subject of the work – a kind of primary gestural expressiveness that contains the alchemical transformation of the matter and an eccentric quickness of mind. This group of works, which vary from figure to mere landscape, highlights the position of the artist towards the concept of historicization of painting, which seems to be deceived also through technical choices and supports. The images stratified on wood therefore become spokesperson of these declarations of muffled turmoil. With their sedate behaviour and their impeccable clothes, the characters are given the commission, the duty that are usually concern only of the Almighty, as if there were no better solution than the personal one. Figures and private spaces of their appearance break the usual monotony of life stimulating a reflection, a constant rebellion. The characters are therefore the main characters, the narrators, the real work.